Medaglia d’oro al Valore dell’Arma dei Carabinieri per il Maresciallo Maggiore Aiutante Alfredo Agosta, ucciso in un agguato mafioso a Catania nel 1982.
Durante la cerimonia del 205esimo anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri a Palermo, presso il comando Legione Carabinieri Sicilia, giovedì 6 giugno, è stata conferita al maresciallo Alfredo Agosta, il massimo riconoscimento dell’Arma, che premia gli atti di coraggio compiuti in attività militari non belliche svolte dai carabinieri diretti a salvare vite umane, ad impedire sinistri o ad attenuare le conseguenze; ovvero singole azioni caratterizzate da somma perizia, da cui siano derivati lustro e decoro all’Arma con la seguente motivazione: “Con eccezionale ed esemplare sprezzo del pericolo, non esitava ad affrontare due pericolosi malviventi armati di fucile e di mitragliatore, che si erano resi autori dell’omicidio di un pregiudicato, venendo a sua volta colpito mortalmente nel corso della sparatoria. Chiaro esempio di elette virtù militari e di altissimo senso del dovere”.
Il riconoscimento è stato ritirato dal figlio Antonio, anch’egli Maresciallo Maggiore dell’Arma dei Carabinieri.
Il maresciallo Agosta è stato un uomo con un forte senso del dovere e della giustizia. Venne ucciso con colpi d’arma da fuoco sparati a bruciapelo, nel centro di Catania, mentre stava prendendo un caffè all’interno di un bar, in via Firenze angolo via Vittorio Veneto, in compagnia di un confidente, la sera del 18 marzo 1982. Lasciava moglie e 3 figli, Giovanni, Antonio e Giuseppe, al momento dei fatti minorenni. All’epoca del suo omicidio, anche gli organi di stampa ne misero in risalto l’azione sprezzante del pericolo. La verità è stata sempre immediata e mai taciuta: il maresciallo Agosta ha svolto il suo dovere, fino all’estremo sacrificio della propria vita, per l’incolumità altrui.
In quel periodo a Catania, con le cosche mafiose (Santapaola, Pillera, Cappello, Ferlito) in guerra centinaia di persone morirono per le strade, per il semplice fatto che cercavano in qualsiasi modo di contendersi il traffico di stupefacenti, armi ed estorsioni. Con l’uccisione del maresciallo Alfredo Agosta, che avvenne 6 mesi prima dell’uccisione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, si eliminò l’unico uomo delle Forze dell’Ordine negli anni ottanta nella Sicilia orientale, che si era occupato di tale fenomeno. Il suo omicidio è ancora adesso la testimonianza più vera dell’impegno che da sempre anima i Carabinieri nella lotta alla malavita. Il valore di Agosta è stato riconosciuto con decreti del Ministero dell’Interno “Vittime del Dovere” e “Vittima della Criminalità Organizzata”. Il maresciallo Agosta è il militare appartenente alle Forze dell’Ordine più decorato d’Italia. Questa onorificenza, si aggiunge alla Medaglia d’oro al Merito civile, Medaglia d’Oro al Valore dell’Arma dei Carabinieri.